Fauna

La fauna di Monte Pallano non è stata mai descritta in modo approfondito, sono pochi gli studi specifici effettuati eclusivamente in questo territorio, fatta eccezione per ricerche a più ampio raggio e, più recentemente, per i dati raccolti per la redazione del Piano di Gestione del SIC. Infatti il Formulario Standard del Sito Natura 2000 del Monte Pallano riporta la presenza di poche specie faunistiche: cervone (Elaphe quatuorlineata), salamandrina di Savi o s. dagli occhiali settentrionale (Salamandrina perspicillata), tritone crestato italiano (Triturus carnifex), nibbio bruno (Milvus migrans), nibbio reale (Milvus milvus), ortolano (Emberiza hortulana), averla piccola (Lanius collurio), lodolaio (Falco subbuteo) e lupo (Canis lupus). L’elenco delle specie di interesse comunitario è stato ulteriormente integrato con le più recenti osservazioni che lo ampliano notevolmente. Rispetto alle specie di Insetti indicate dalla Direttiva Habitat, nell’area del Monte Pallano sono state rilevate due specie: il cerambice delle Querce (Cerambyx cerdo) e la falena dell’edera (Callimorpha quadripunctaria)*. Il SIC/ZSC di Monte Pallano presenta ambienti di particolare idoneità per l’anfibiofauna e l’erpetofauna: corsi d’acqua a carattere torrentizio, acquitrini ed ambienti lacustri a carattere temporaneo, acquitrini permanenti e fontanili. E' stato possibile stimare la popolazione della raganella italiana (Hyla intermedia) tra i 70.000 e i 90.000 esemplari. Si tratta del sito con il più alto numero di esemplari di questo anfibio noto per l’Italia peninsulare, concentrati in un’area estesa poco più di 2 ettari. Tra i rettili, oltre alla comune biscia d'acqua (Natrix natrix), al biacco (Hierophis carbonarius) e al colubro di Esculapio (Zamenis longissimus), sono presenti altri ofidi poco comuni come il colubro liscio (Coronella austriaca) e la natrice tassellata (Natrix tessellata), anch'essa legata all'acqua come la natrice dal collare (Natrix natrix), e soprattutto il cervone (Elaphe quatuorlineata), il serpente europeo che raggiunge maggiori dimensioni. Tra i sauri, oltre alle lucertole, al ramarro e all’orbettino, merita menzione la rara luscengola (Chalcides chalcides), presente esclusivamente nei pascoli aridi diffusi soprattutto sul versante occidentale. La presenza di aree aperte a determinate quote è importante perché garantisce ancora la diffusione di specie di uccelli di interesse comunitario.
La più rappresentativa è sicuramente il succiacapre (Caprimulgus europaeus), migratrice regolare e che nidifica nel SIC con una frequenza relativamente elevata. La tottavilla (Lullula arborea), anch’essa poco comune, è nidificante sulla parte sommitale del Monte Pallano. Migratrice regolare e svernante è una specie protetta e non cacciabile, ma assomiglia alla più comune e diffusa allodola, che invece rientra nell’elenco delle specie cacciabili.
L’averla piccola (Lanius collurio) è anch’essa migratrice regolare e nidificante. Tra i rapaci più importanti abbiamo il nibbio bruno (Milvus migrans), una specie migratrice e nidificante localizzata. Ben presenti anche il nibbio reale (Milvus milvus) e il lodolaio (Falco subbuteo).