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Percorsi 501

Percorso 501

Questo percorso ha inizio presso il Convento S. Pasquale in località Vallaspra nel territorio di Atessa, costeggia per un breve tratto un interessante bosco, a ridosso delle aree calanchive che rappresentano le sorgenti del fiume Osento, dove sono presenti piante di estrema rarità ed uniche per l'intero territorio regionale. In questo tratto è di interesse anche il paesaggio circostante con ampi scorci verso le aree collinari sottostanti e il mare Adriatico. L'itinerario, che parte da una quota di circa 500 m s.l.m., inizia a salire attraversando la località "la Sterpara", scavalca la SP 216 tra Atessa e Tornareccio e si immette in una strada sterrata che segna il confine tra questi due comuni, fino a raggiungere la località Coste Pentelle. Qui, alla base del prospiciente M. Rione (m 707) nel territorio di Archi, sorge un piccolo lago naturale, già noto da secoli e segnato in documenti del 1700 con il nome di Lago della Tromba. Si prosegue lungo questo evidente tracciato fino alla "Crocetta di Bomba" dove si incrocia anche il percorso 502 che, proveniente da Archi, prosegue con il suo tratto finale in direzione di Bomba. La prima parte del percorso 501 fin qui descritta e l'ultimo tratto del 502, cioè da Vallaspra a Bomba, non sono altro che un importante e storico braccio tratturale, lo stesso che veniva percorso in passato, ma tuttora frequentato nella rievocazione della 'ntorcia di Sante Martine, la processione che si svolge la prima domenica di maggio e ripercorre la strada che il santo fece quando si recò in eremitaggio da Atessa a Fara S. Martino, sulla Majella, nel luogo dove oggi troviamo i resti del Monastero di San Martino in Valle. Tornando alla descrizione del percorso 501, alla Crocetta di Bomba si devia a sinistra e ci si inoltra all'interno delle aree boschive che si sviluppano sul versante nordorientale del crinale di Monte Pallano; a circa metà strada, una piccola deviazione sulla destra ci porta a visitare i resti delle straordinarie mura megalitiche o Mura Paladine, costruite tra il V e il IV sec. a.C. dalla popolazione italica che abitava in questo territorio. Il sentiero prosegue scendendo gradualmente nel sottostante pianoro, chiamato Fondo d'Izzo, luogo in passato abbondantemente coltivato, come testimoniato dalla presenza di una grande quantità di muretti a secco e cumuli di spietramento, e dove oggi è tornato il bosco. Si costeggia l'area in cui durante gli anni con precipitazioni più abbondanti si forma il Lago Nero o Grande, fino a raggiungere un'ampia area attrezzata e parcheggio, dove sorgeva anche il centro visite e di documentazione di Monte Pallano, purtroppo distrutto da un incendio nel 2017 e dove si conclude l'itinerario 501.

Percorso 501A

Questo breve percorso, lungo poco più di 1 km, collega l'itinerario 501, nel luogo posto sul versante orientale poco sotto la cima di Monte Pallano, alla strada provinciale che conduce ad Archi, in corrispondenza di un tornante a circa 500 m a nordovest dalla periferia di Tornareccio. In realtà questo tracciato, unito ad un tratto del 501B, è il più breve per raggiungere la cima di Monte Pallano partendo da Tornareccio.

Percorso 501B

Questo percorso rappresenta una variante del 501 e permette di attraversare tutto il crinale del settore nordorientale di Monte Pallano, dalla zona poco sotto la cima alle mura megalitiche.

Percorso 501C

Si tratta di un'ulteriore variante del percorso 501 che si sviluppa sul versante orientale del crinale di Monte Pallano, sui pianori a ridosso del centro abitato di Tornareccio. Questo tracciato, che si alterna tra macchie boschive e vecchie aree coltivate, consente di osservare l'enorme quantità di muretti a secco e terrazzamenti che delimitavano i campi.

Percorso 501D

Anche questo percorso, come il 501A, partendo dal centro abitato di Tornareccio e passando per la località S. Rocco, collega al percorso principale 501 nel punto in prossimità del Lago Nero.

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